Progetto: Manoscritti dalla certosa di Basilea
Estate 2017 -
Status: In corso
Finanziato da: Biblioteca universitaria di Basilea
Descrizione del progetto: La certosa di St. Margarethental fu fondata a Kleinbasel (Piccola Basila) nel 1401 e fino alla Riforma costituì un importante centro spirituale e intellettuale, con un'influenza che andava ben oltre la città di Basilea. All'inizio del XVI secolo la biblioteca conteneva circa 2.000 libri, che dopo l'abolizione del monastero entrarono quasi tutti in possesso dell'università costituendo un'importante fondo della futura biblioteca universitaria. Tra questi vi sono oltre 600 manoscritti attualmente in corso di catalogazione presso la Biblioteca universitaria di Basilea. È inoltre in corso la digitalizzazione di una selezione scientificamente rilevante di questi volumi, tra i quali i manoscritti in tedesco dalla biblioteca dei conversi, e i codici contenenti testi dei certosini basileesi.
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Intorno al 1510 il certosino di Basilea Georg Carpentarius tradusse gli statuti dei fratelli laici del suo ordine dal latino al tedesco. Nella certosa di Basilea il testo è stato tramandato quale autografo del traduttore. Era conservato nella biblioteca dei conversi.
Online dal: 04.10.2018
Il volume fu trascritto nel 1489 da Ambrosius Alantsee (†1505). Originario di Füssen, Ambrosius fu immatricolato nel 1468/69 presso l'Università di Basilea e, come si può dimostrare, copiò tra il 1484 e il 1492 diversi libri, prevalentemente liturgici, nella certosa di questa città, tra cui questo Epithalamium (matrimonio o canto di nozze) per Maria. È possibile che si tratti dello stesso Ambrosio Alantsee attestato come priore nel 1491 nel monastero di St. Mang a Füssen.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto composito, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene - in parte manoscritti ed in parte a stampa - principalmente testi a contenuto devozionale e spirituale. Compilatore (e nella prima parte del codice anche copista) è per la maggior parte Heinrich Arnoldi, priore della certosa dal 1449 al 1480.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, di proprietà di Johannes Heynlin, è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea con il fondo della certosa di Basilea. Contiene principalmente sermoni, molti dei quali scritti dal domenicano Guilelmus de Malliaco. Un elenco delle parole chiave permette al lettore la ricerca mirata del sermone con l’argomento corrispondente. Notevole la legatura: le due coperte sono dotate ciascuna di cinque borchie in ottone. All'interno delle coperte, gli ancoraggi delle borchie sono ricoperti di piccoli pezzi di pergamena tagliati a forma di cuore.
Online dal: 18.06.2020
Questo manoscritto composito, di proprietà dell'erudito basilese e certosino Johannes Heynlin, è costituito da varie parti manoscritte e a stampa di carattere teologico: tra questo il trattato del domenicano e riformatore della Chiesa Johannes Nider De saecularium religionibus, scritto nel 1465 da un copista francese e corredato di annotazioni marginali da Heynlin, oppure lo scritto De miseria humanae conditionis di Poggio Bracciolini, uno dei più importanti umanisti italiani del Rinascimento. Alla morte di Heynlin il volume venne in possesso della biblioteca della certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il piccolo e spesso manoscritto in carta e pergamena della biblioteca della certosa di Basilea deve essere stato usato intensamente, come suggeriscono le forti tracce di sporco e le tracce d'uso. L'originale rilegatura in pelle rossa è ricoperta da un altro strato di pelle, che sporge oltre la copertina del libro nella parte inferiore e può essere ripiegata sul taglio inferiore per proteggerla. Il manoscritto contiene preghiere, inni e altri testi devozionali di numerosi autori diversi – soprattutto santi e papi – come Mechthild di Magdeburg o Bernardo di Chiaravalle. Sono rappresentati anche autori certosini come Heinrich Arnoldi. Alle cc. 4v e 316v sono incollate diverse xilografie e incisioni su metallo colorate.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto cartaceo, appositamente preparato dal copista Johannes Loy per la certosa di Basilea, contiene una raccolta di sermoni da leggere nel capitolo. Le prediche sono state scritte da tre certosini: Hieronymus Brönick, Heinrich Arnoldi e Heinrich Eger di Kalkar. Come spiega la nota introduttiva a c. 1v, per evitare l'uniformità che è la madre della noia, per ogni giorno festivo vengono raccolte quattro prediche diverse, in modo che la stessa predica venga tenuta solo una volta ogni anno bisestile.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto contenente testi a carattere teologico e composto di due parti (terzo quarto del sec. XV) proviene dalla certosa di Basilea, dove probabilmente è stato anche allestito. Ciò vale sicuramente per quanto riguarda la seconda parte del codice la quale, oltre al Vita et revelationes di Agnes Blannbekin (cap. 1-23) contiene numerosi estratti dal Lux divinitatis, la traduzione latina del Das fließende Licht der Gottheit di Mechthild di Magdeburgo, che da quel momento vennero copiati altre volte nella certosa stessa. Quale modello per la maggior parte dei testi contenuti nella seconda parte del Cod. A. VIII 6 servì il manoscritto Basilea, Biblioteca universitaria, Cod. B IX 11.
Online dal: 13.12.2013
Il codice, con una rilegatura in mezza pelle, contiene principalmente sermoni capitolari e collationes dalla penna di Heinrich Arnoldi, che di solito iniziano con una citazione biblica e sono lunghe solo poche pagine. Il volume miscellaneo per uso domestico è stato prodotto nella certosa di Basilea, dove è stato scritto in gran parte da Martin Ströulin e in parte anche dallo stesso Heinrich Arnoldi. Oltre alla parte manoscritta contiene due brevi stampe.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto composito contiene, oltre al primo volume della «Revelationum seu imaginationum de undecim milibus virginum» di Hermannus Josephus von Steinfeld (1150-1241), al «Liber revelationum» di Elisabeth von Schönau (1129-1164) e alla «Vita Lidwinae de Schiedamensis» di Johannes Brugmanus (1400-1475), diversi exempla di, tra gli altri, Caesarius von Heisterbach (1180-1240) e Tommaso di Cantimpré (1201-1272). Il volume fu probabilmente scritto nella certosa di Strasburgo, e donato poco dopo alla certosa di Basilea da Antonius Reuchlin, priore della certosa di Strasburgo tra il 1439 e il 1449, e tra il 1455 e il 1466.
Online dal: 26.09.2024
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin.
Online dal: 12.12.2019
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa.
Online dal: 26.09.2017
Il libro di meditazione e preghiera tardomedievale deve il suo nome alla sua prima proprietaria, Margret Zschampi, domenicana nel convento basileese di Klingental. Si tratta di un tipico manoscritto di edificazione in lingua tedesca, come fu d'uso scrivere ed utilizzare alla fine del medioevo soprattutto in conventi femminili e in comunità laiche per la meditazione privata. Fu regalato da Margret Zschampi alla certosa di Basilea, dove trovò posto nella biblioteca destinata ai fratelli conversi. Nel 1590 giunse nella biblioteca universitaria di Basilea quale parte della biblioteca della certosa. Si tratta dell'unico manoscritto integro conosciuto rimasto proveniente dal convento delle domenicane di Klingental.
Online dal: 26.09.2017
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene testi scritti a mano e a stampa su questioni di storia dell’ordine, vita spirituale e interpretazioni teologiche, come per esempio il commento all’Ecclesiaste di Dionigi Certosino (1402-1471). Le parti manoscritte sono di varie mani, tra cui quella del certosino di Basilea Johannes Gipsmüller (1439-1484).
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea è composto di diverse parti rilegate insieme ed è concepito come un libro devozionale per i conversi. Contiene vari testi di base nella traduzione tedesca, tra cui una regola di San Benedetto, una leggenda benedettina e varie preghiere, che si rivolgono sia direttamente ai fratelli laici dei certosini sia ai fratelli laici dei benedettini.
Online dal: 14.12.2017
I 14 fogli furono estratti verso la fine del XIX secolo da un manoscritto composito della certosa di Basilea. Le 11 xilografie colorate, con il rispettivo testo manoscritto, tramandano una Ars moriendi in tedesco, un tipo di testo sull'arte di morire molto diffuso nel tardo medioevo.
Online dal: 26.09.2017
Il piccolo libro di devozione proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. È stato scritto da dieci mani diverse e contiene, oltre a numerose preghiere, la legenda di Ugo di Lincoln, un trattato sulla passione e un «Cisiojanus» (una poesia per ricordarsi le feste e le festività della Chiesa, così chiamato dall’incipit della versione latina).
Online dal: 14.06.2018
La prima parte del manoscritto cartaceo, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene il Tractatus de modo perveniendi ad veram et perfectam dei et proximi dilectionem del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), e nella seconda parte, intitolata De humilitate, contiene una raccolta di scritti minori dello stesso. Entrambe le unità di testo si trovano anche nel manoscritto A X 83, scritto nello stesso anno.
Online dal: 14.12.2018
Gli scritti del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), presenti nella prima parte del manoscritto (la raccolta De humilitate e il trattato De modo perveniendi) sono in gran parte uguali a quelli inclusi nel ms. A X 69. La seconda parte contiene il Tractatus de reformatione virium animae del teologo olandese Gerardus de Zutphania (1367-1398). Johannes Gipsmüller (1439-1484) scrisse il manoscritto nella Certosa di Basilea nel 1472. Prima del foglio 1 doveva esserci una xilografia colorata, della quale sono ancora visibili resti di colore e l'impressione speculare della didascalia.
Online dal: 14.12.2018
Questo Psalterium feriatum è stato scritto nel 1472 dal monaco certosino di Basilea Johannes Gipsmüller. Nonostante manchi una nota di possesso, fu sicuramente in uso nel suo monastero. Nel salterio si trovano inni, antifone ecc. di cui molti corredati di notazione musicale. Per ritrovare più velocemente i testi nella preghiera delle ore è stato munito di cavalieri rossi e bianchi che escono dal bordo esterno.
Online dal: 19.03.2015