Progetto: Manoscritti dalla certosa di Basilea
Estate 2017 -
Status: In corso
Finanziato da: Biblioteca universitaria di Basilea
Descrizione del progetto: La certosa di St. Margarethental fu fondata a Kleinbasel (Piccola Basila) nel 1401 e fino alla Riforma costituì un importante centro spirituale e intellettuale, con un'influenza che andava ben oltre la città di Basilea. All'inizio del XVI secolo la biblioteca conteneva circa 2.000 libri, che dopo l'abolizione del monastero entrarono quasi tutti in possesso dell'università costituendo un'importante fondo della futura biblioteca universitaria. Tra questi vi sono oltre 600 manoscritti attualmente in corso di catalogazione presso la Biblioteca universitaria di Basilea. È inoltre in corso la digitalizzazione di una selezione scientificamente rilevante di questi volumi, tra i quali i manoscritti in tedesco dalla biblioteca dei conversi, e i codici contenenti testi dei certosini basileesi.
Tutte le biblioteche e collezioni
Oltre al Rosarium Jesu et Mariae del certosino belga Jacobus van Gruitrode, il codice di piccolo formato proveniente dalla certosa di Basilea contiene lettere di due rappresentanti della Devotio Moderna – Florens Radewijns e Geert Groote – estratti della Bibbia e commenti, oltre a varie preghiere e diversi brevi e lunghi frammenti di contenuto diverso.
Online dal: 04.10.2018
Ludwig Moser portò il volume di piccolo formato nella certosa di Basilea (cfr. la nota di possesso a c. 1r), da dove giunse nella Biblioteca universitaria di Basilea. Contiene i primi tre dei quattro libri del De imitatione Christi di Tommaso da Kempis. Questo testo, che è influenzato dagli insegnamenti di vari mistici, in particolare Meister Eckhart, offre alle persone spirituali una guida per il loro distacco dal mondo. Venne molto ben accolto da cattolici e protestanti ed è considerato uno dei libri più diffusi del cristianesimo.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il volume, che proviene originariamente dalla collezione di libri personali di Ludwig Moser (cfr. la nota di possesso a c. 2r), è stato trasferito alla biblioteca universitaria con il fondo della certosa di Basilea. Contiene vari testi teologici in tedesco, a cominciare da una versione del volume sulla preparazione alla morte e accompagnamento del moribondo di Wilhelm Textoris, intitolata Migrale vel Ars moriendi che Moser stesso tradusse in tedesco. Seguono il «Büchlein von der Wahrheit» di Heinrich Seuse, il «Büchlein von der Liebe Gottes» di Thomas Peuntner e alcune prediche di Johannes Tauler e del Meister Eckhart.
Online dal: 10.10.2019
L'obsequiale, scritto dallo stesso priore Jacob Lauber, regola l'ufficio per i morti nella certosa di Basilea. Le preghiere inserite (tra cui un Padre nostro in latino e uno in tedesco), così come i canti con notazione musicale, vanno inserite in un contesto liturgico.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto cartaceo della certosa di Basilea contiene ordinari per i sacerdoti (compreso un discorso in tedesco ai fratelli conversi), diaconi e sottodiaconi, istruzioni sulla carica di sacrestano e una serie di brani musicali liturgici più o meno lunghi. Tra questi ultimi, altrimenti interamente in latino, c'è una versione tedesca della sequenza Ave praeclara maris stella (135r-135v) scritta da Sebastian Brant. Il manoscritto è stato scritto da Thomas Kress, l'ultimo certosino di Basilea († 1564), all'inizio della sua carriera monastica (più precisamente: nel terzo anno del suo periodo da professo, cfr. 102v).
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto cartaceo, trasferito dalla certosa di Basilea alla Biblioteca Universitaria nel 1590, contiene (a partire da c. 15r) un ciclo annuale completo di sermoni, ognuno dei quali offre dapprima un'interpretazione dettagliata e quasi letterale del passo biblico in questione (la pericope), seguita da una seconda parte ‘spirituale’ con una lettura mistica contemplativa, spiccatamente neoplatonica. Il testo latino, più adatto ad un autoapprendimento di livello avanzato, contiene anche occasionali inserzioni in tedesco, come le traduzioni di alcuni termini, probabilmente per un ulteriore utilizzo nella predicazione al popolo.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto, in lingua prevalentemente tedesca, è composto di varie parti, tutte probabilmente risalenti allo stesso periodo, fine del XV fino agli inizi del XVI secolo. Il codice faceva parte della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea e fu probabilmente scritto almeno in parte in questo monastero. I testi di questo libro di edificazione includono, per es., l'exemplum della devota mugnaia, il «Guten-Morgen-Exempel», spesso attribuito a Maestro Eckhart, il racconto della storia dell'ordine certosino, oltre a varie prediche, preghiere, detti ed exempla.
Online dal: 14.12.2017
Il libro di meditazione in tedesco è di una sola mano e proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. Accanto all'ufficio per Maria introduttivo, e che comprende praticamente la metà del manoscritto, il codice tramanda diverse preghiere ed altri testi di meditazione.
Online dal: 22.03.2018
Il codice, di formato ridotto, proviene probabilmente dalla certosa di Magonza, e da lì ha raggiunto quella di Basilea, dove è stato corredato da numerose note di possesso. Contiene una grande varietà di estratti di letteratura – religiosa, storica e di altre – del Medioevo e dell'antichità. Anche la lunghezza dei testi varia notevolmente: oltre a brevi estratti e versi di due o quattro righe su vari argomenti quali i papi o le api, ci sono testi più lunghi come il De rota verae et falsae religionis di Ugo da Folieto, o la prima metà del Paradisus Animae dello pseudo-Alberto Magno.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto miscellaneo, decorato in modo semplice, proviene dalla certosa di Basilea. Fu scritto da varie mani del XV secolo. Il codice contiene una miniatura; di una seconda rimangono solo i resti di una pagina strappata. In due punti del testo sono state aggiunte note musicali. I testi raccolti nel volume sono quasi esclusivamente delle preghiere. La maggior parte sono abbastanza brevi, a volte non occupano più di mezza pagina del manoscritto di formato ridotto. Alcune preghiere sono in prosa, altre sono in versi.
Online dal: 10.12.2020
La cronaca, giunta alla UB con il fondo del Museo Faesch, contiene due parti. La prima parte è stata scritta da Heinrich Arnoldi e tratta, sotto forma di dialogo tra il priore della certosa e la sua patrona Santa Margherita, della fondazione e dello sviluppo della certosa fino al 1480. Questa tipologia del dialogo, che Arnoldi ha utilizzato in diversi suoi scritti, è inusuale se si tratta di contenuti storici, e infatti viene abbandonata nella seconda parte. La seconda parte, un autografo di Georg Carpentarius, continua la cronaca fino al 1526, cioè fino a poco prima della secolarizzazione della certosa, avvenuta nel 1529.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto della certosa di Basilea è composto principalmente dalle due opere più note dello storico romano Sallustio, De coniuratione Catilinae e De bello Iugurthino. Contiene inoltre vari testi brevi e frammenti di ben nota (Isidoro, Publilio Siro, Ps.-Serviolo) o di sconosciuta paternità (regole sillabiche, puzzle aritmetici) e il disegno di un labirinto. Contiene numerose glosse interlineari e marginali di varie mani.
Online dal: 14.06.2018
Intorno al 1520 Georg Carpentarius, allora bibliotecario della certosa di Basilea, redasse un catalogo per collocazione della biblioteca. Il catalogo è costituito da due volumi, uno per ciascuna delle due sale della Bibliotheca antiqua (AR I 2) e della Bibliotheca nova (AR I 3). l catalogo della Bibliotheca antiqua è preceduto dal cosiddetto «Informatorium bibliothecarii», una guida per il bibliotecario, che lo istruisce nella sua attività, tra le quali la catalogazione, la cura dei libri e del fondo librario. Rilegato all’inizio vi è inoltre un elenco di libri che la certosa di Basilea donò nel 1526 a quella di Ittingen.
Online dal: 04.10.2018
Intorno al 1520 Georg Carpentarius, allora bibliotecario della certosa di Basilea, redasse un catalogo per collocazione della biblioteca. Il catalogo è costituito da due volumi, uno per ciascuna delle due sale della Bibliotheca antiqua (AR I 2) e della Bibliotheca nova (AR I 3). Il catalogo della Bibliotheca nova è stato progettato per essere continuato e contiene delle pagine vuote dopo ogni lettera dell’alfabeto, sulle quali è possibile aggiungere ulteriori segnature.
Online dal: 04.10.2018
Nel 1482 Jakob Lauber, all'epoca bibliotecario, iniziò ad allestire un catalogo dei prestiti per i fondi librari della certosa di Basilea. L’elenco venne continuato dopo il periodo di carica di Lauber fino al 1527. Il catalogo dei prestiti fu allestito secondo le lettere dell’alfabeto da A ad I e vi fu possibile registrare anche volumi dati in prestito che non avevano una segnatura. I libri prestati furono elencati con indicazioni della esatta segnatura sotto la corrispondente lettera; dopo la restituzione la registrazione fu cancellata.
Online dal: 04.10.2018
Il Repertorium del bibliotecario della certosa di Basilea Urban Moser è un indice alfabetico per autori, titoli e cose notevoli dei fondi della certosa di Basilea. Poiché il successore di Moser, Georg Carpentarius, ha dato nuove segnature a diversi volumi, verso il 1520 egli aggiunse al catalogo una concordanza di segnature, in modo da poter ancora utilizzare l'indice alfabetico. In questo modo è stato possibile utilizzare in modo complementare gli elenchi alfabetici e i cataloghi per collocazione (Basilea, UB, AR I 2 e AR I 3).
Online dal: 04.10.2018
Terzo tomo di una bibbia latina composta in origine di quattro volumi, confezionata negli anni 1435-1445 a Basilea. Illustrata da un artista anonimo, fu trascritta da Heinrich von Vullenhoe, uno dei più importanti calligrafi della certosa di Basilea. L'ordine dei libri liturgici segue le prescrizioni della liturgia. Al gruppo appartengono anche i codici B I 2 e B I 3.
Online dal: 20.12.2016
Quarto tomo di una bibbia latina composta in origine di quattro volumi, confezionata negli anni 1435-1445 a Basilea. Illustrata da un artista anonimo, fu trascritta da Heinrich von Vullenhoe, uno dei più importanti calligrafi della certosa di Basilea. L'ordine dei libri liturgici segue le prescrizioni della liturgia. Al gruppo appartengono anche i codici B I 1 e B I 3.
Online dal: 20.12.2016
Questo manoscritto del XIII secolo contenente il Commento ai salmi di Pietro Lombardo, giunse alla certosa di Basilea dal precedente possessore, Petrus Medicus. Il codice è organizzato in tre colonne, nonostante la colonna esterna verso il margine rimanga vuota. Le due colonne con il testo sono parzialmente a loro volta suddivise a metà e offrono nella metà sinistra il testo della Bibbia, nella metà destra, in righe di metà altezza, il commento. Le iniziali figurate, in stile francese molto fine, si trovano in corrispondenza della divisione del salterio in otto sezioni liturgiche. Nella parte inferiore, priva di scrittura, si trovano delle annotazioni quasi illeggibili tracciate con una sorta di matita, forse un ulteriore commento.
Online dal: 20.12.2016