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Il volume contiene dichiarazioni di testimoni o notizie, le cosiddette «Kundschaften», su presunti reati. Nella parte finale, tuttavia, contiene anche gli elenchi dei membri del tribunale della corte d’assise e del «Gassengericht» (tribunale di bassa giustizia), nonché i verbali («Protokollstrazzen») della Landsgemeinde e del Consiglio dal 1548 al 1551.
Online dal: 11.12.2024
Il volume contiene dichiarazioni di testimoni o notizie, le cosiddette «Kundschaften», su presunti reati. Contiene inoltre, nella parte finale un elenco (incompleto) dei membri delle ricognizioni.
Online dal: 11.12.2024
Il volume contiene dichiarazioni di testimoni o notizie, le cosiddette «Kundschaften», su presunti reati. Contiene inoltre, sulla prima pagina un elenco (incompleto) delle persone accusate.
Online dal: 11.12.2024
Il volume contiene i verbali degli esaminatori, cioè delle inchieste penali. Tuttavia, il volume contiene anche dichiarazioni di testimoni.
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Il volume contiene un elenco di titoli ipotecari (Zeddel), organizzati secondo i Rhoden. Non è chiaro quando il registro sia stato allestito e fino a quando sia stato compilato. La datazione corrisponde al periodo di istituzione del titolo ipotecario registrato.
Online dal: 11.12.2024
Due testi di metafisica provenienti dalla biblioteca della certosa di Basilea: la Metafisica di Aristotele nella prima più recente traduzione di Willem van Moerbeke, trascritta e glossata dallo stesso precedente proprietario, Johannes Heynlin von Stein, e quella di Avicenna/Ibn-Sīnā, scritta da un certo Wilhelm Hartung von Offenburg, probabilmente su commissione di Heynlin. La carta è la stessa in entrambe le parti; le diverse filigrane avvalorano l'ipotesi che il manoscritto sia stato allestito a Parigi nel terzo quarto del XV secolo, sia giunto a Basilea con Heynlin, ma solo qui sia stato probabilmente rilegato, forse dopo il suo ingresso nella certosa.
Online dal: 11.12.2024
Questo manoscritto di Aristotele, proveniente dalla biblioteca della certosa di Basilea, contiene l'Organon con l'introduzione di Porfirio e le consuete aggiunte, in latino, per lo più da Boezio. Quattro delle cinque parti furono trascritte dal proprietario Johannes Heynlin von Stein, quasi certamente da una copia più antica della sua ricca collezione di libri acquistata a Parigi, in diverse scritture. L'ultima parte, probabilmente non copiata da lui, è datata alla fine del volume 1463 (c. 482r). La carta proviene da cartiere francesi ed è in gran parte identica a quella utilizzata da Heynlin per copiare la Metafisica (F I 4, seconda parte).
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Questo manoscritto composito, già molto considerato e quasi completamente edito, contiene testi scritti da Guglielmo di Ockham solo pochi decenni prima della realizzazione di questa copia, o almeno a lui attribuiti, ed è anche l'unico testimone testuale noto per una delle opere. La sua provenienza non può essere determinata con certezza; esistono legature identiche provenienti dal convento dei domenicani di Basilea, ma come possibile provenienza è già stato anche suggerito quello dei francescani.
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Questo manoscritto della certosa di Basilea conserva il Novus Grecismus: una grammatica di carattere enciclopedico scritta da Konrad von Mure (1210-1281), canonico e insegnante al Grossmünster di Zurigo. Il codice è stato rilegato nella certosa di Basilea e si trovava già in questa biblioteca all’epoca del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487, priorato 1449-1480). Probabilmente è arrivato alla biblioteca universitaria nel 1590 insieme al resto del patrimonio della certosa.
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Il manoscritto cartaceo tramanda tre rari adattamenti in prosa di epopee in versi in alto alemanno: oltre al Zürcher Buch vom Heilgen Karl, che combina la biografia di Carlo Magno con la leggenda della fondazione del Grossmünster di Zurigo, e al racconto eroico Willehalm, il codice contiene il Lob eines alten Mannes auf die Liebe seiner Frau, che consiste in tre citazioni dalla prima traduzione di Niklas von Wyle. Mentre le prime due opere sono entrambe sopravvissute in altri due manoscritti, l'ultimo testo di questa compilazione si trova solo in questo codice. L’annotazione di un copista Heirich al f. 69va data questa parte all'anno 1483.
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Il manoscritto composito contiene testi di argomento e datazioni diverse. La prima parte comprende testi di diverse mani. Inizia con un trattato sull'Immacolata Concezione di Maria (1451). Segue un'esortazione al clero a svolgere il proprio ministero in modo coscienzioso, con istruzioni sull'amministrazione dei sacramenti, in particolare sulle regolamentazioni relative ai matrimoni. Contiene inoltre tavole e testi astronomici, e versi mnemonici sullo zodiaco. Indizi della provenienza solettese del manoscritto sono dati dalla presenza delle relazioni sulla passione dei ss. Maurizio, Orso e Vittore, le poesie metriche sulla Legione Tebea e bozze di testi per il proprium per la festa di s. Orso. È probabile che i testi siano stati scritti nella cerchia di Felix Hemmerli e Jakob Hüglin, prevosti del capitolo di Soletta. La seconda parte del volume è costituita da un incunabolo: il Fasciculus Temporum di Werner Rolevinck, stampato intorno al 1490.
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Il messale è stato allestito nell’Italia settentrionale, forse a Como, come si deduce dalla presenza nel calendario dei principali santi di questa diocesi. È giunto a Sonvico probabilmente all’epoca della erezione della parrocchia nel 1419 e in quell’occasione ha ricevuto una nuova legatura e nel calendario sono state inserite le festività locali. Su alcune pagine rimaste bianche, e su altre inserite, sono state trascritte delle notizie riguardanti avvenimenti locali (incendi, nubifragi, tempeste) e la cronistoria dei parroci dal XVI al XVIII secolo. Tutte le iniziali miniate, e forse una miniatura con la crocifissione all’inizio del canone, sono state asportate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
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Questo manoscritto autografo del monaco e giurista Johannes Bischoff contiene principalmente un repertorio di diritto canonico organizzato più o meno in ordine alfabetico, nonché una compilazione dei titoli delle Decretales Gregorii IX con l'indicazione di passi paralleli nel Decretum Gratiani, nel Liber Sextus e nelle Clementinae. Inoltre, sono presenti altre note e aggiunte, tra cui quelle sulle gesta di Colombano e Gallo, nonché un trattato giuridico scritto da Johannes Bischoff († 1495) in relazione alla nuova costruzione del monastero di Rorschach e alla sua distruzione.
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Il manoscritto cartaceo contiene il commento alle commedie di Terenzio del grammatico del VI secolo Eugraphius (e non il commento di Donato come ritenuto da G. Scherrer, 1875). Secondo il colophon (p. 177), il testo è stato elegantemente copiato da Johannes Merwart (di Wemding), noto per la sua attività di scriba professionista mentre studiava diritto canonico all'università di Basilea. Il volume apparteneva a Johannes Widenbach († ca. 1456), segretario della città di S. Gallo, che ha lasciato il suo nome e il suo stemma in due punti del codice (pp. 2 e 194), come in un altro manoscritto della biblioteca abbaziale (Cod. Sang. 749, controguardia posteriore). Secondo il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer (p. 178), il manoscritto si trova nella biblioteca abbaziale al più tardi dal 1533-1564.
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Questo manoscritto del XIV secolo, copiato da un'unica mano su due colonne, contiene una serie di lezioni dei Vangeli e delle epistole per la Quaresima. La numerazione dei titoli correnti indica 61 lezioni, che sono elencate in ordine alfabetico in un lungo indice dei contenuti (pp. 3-28). Questo indice è stato rivisto e corretto, come il resto del manoscritto, utilizzando un inchiostro più scuro. -Le citazioni dei vangeli e delle epistole sono sottolineate in rosso, le diverse parti che li compongono sono segnalate da una lettera alfabetica, anch'essa scritta in rosso nei margini laterali, e i riferimenti - principalmente alla Summa Theologica di Tommaso d'Aquino, ma anche ad Alberto Magno - sono riportati nel margine inferiore in forma abbreviata. La nota di possesso (p. 1) indica che il manoscritto apparteneva al monastero di S. Gallo già prima che l'abate Diethelm Blarer vi inserisse il suo timbro tra il 1553 e il 1564 (p. 462). La coperta in pelle rossa della legatura gotica fu ricoperta, ancora nel XV secolo, da una seconda in pelle, e i due piatti decorati con borchie metalliche.
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Realizzato nel corso del XIV secolo, questo manoscritto di dimensioni molto ridotte contiene sermoni e estratti di padri della Chiesa e filosofi. È stato copiato da un solo scriba (a parte alcune aggiunte, come i XV signa ante diem iudicii alle cc. 119r-120r) su due colonne, ad eccezione di alcuni fogli a piena pagina (cc. 5r-10v, 25r-30v). Il testo è suddiviso tramite semplici iniziali in rosso e blu. Secondo la nota di possesso a c. 120v, il codice si trovava nel monastero di S. Gallo al più tardi nel XV secolo.
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La maggior parte di questo manoscritto comprende i sermoni in latino del temporale (pp. 9a-21b) e del santorale (pp. 21b-127b). Sono stati copiati da un unico scriba nel XIV secolo su due colonne e sono introdotti da una rubrica. Mentre la maggior parte delle feste ha un sermone, la festa di s. Caterina ha sette lezioni (pp. 89b-108b). Il resto del manoscritto è stato copiato con diverse impaginazioni e da mani diverse nei secoli XIV e XV. Contiene sermoni sia in latino che in tedesco. Le ultime quattro pagine provengono da un breviario del XIII secolo copiato su una sola colonna (pp. 177-180). Una nota di possesso (p. 127b) indica che nel XV secolo questo codice apparteneva a una certa Johanna Sumerin de Messkirch: Qui hoc invenit, Iohanne Sumerin de Meskilch reddere debet ... La copertina anteriore della legatura gotica in mezza pelle mostra le tacche e i canali sul bordo anteriore che servono effettivamente a collegarla al dorso. La coperta anteriore, che era rotta verticalmente lungo il dorso, è stata evidentemente girata, riparata e riutilizzata.
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Il manoscritto è composto da tre unità codicologiche (pp. 5-76, pp. 77-168, pp. 169-184) che si differenziano per l'impaginazione e la scrittura. Contiene principalmente sermoni, oltre ad alcuni miracoli mariani nella seconda parte (ad es. p. 118). Alcune feste e santi come l'Assunzione (pp. 94-96, 171-175), s. Giovanni Battista (pp. 88, 175-178, 183-184) e soprattutto s. Caterina (pp. 65, 106-109, 148-153), compaiono in più parti o in tutte. La legatura è rivestita in pelle rossa e risale al XIV o XV secolo.
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Il manoscritto è composto da sette unità codicologiche (pp. 5-52, 53-76, 77-92, 93-124, 125-140, 141-156, 157-164), talvolta incomplete e di diversa impaginazione, scrittura e decorazione. Tutte contengono dei sermoni e sono state scritte nel XIV secolo. Solo la prima raccolta di sermoni (pp. 5-46) possiede un indice (pp. 46-52). All’inizio di questa parte, tra il 1553 e il 1564 è stato apposto il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer su un frammento contenente da una parte (p. 3) un sermone e dall’altra (p. 4) un miracolo su un usuraio. La legatura in cartone, con angoli e dorso rinforzati in pelle, è coperta da un frammento di breviario stampato, e risale al XVII-XVIII secolo.
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Il volume è composto da due parti manoscritte cartacee (pp. 1-238, 239-429) con i sermoni di Peregrinus de Oppeln (ca. 1260-1333), priore domenicano e provinciale di Polonia. La prima parte è datata nell’explicit 18 luglio 1458 (p. 218) e contiene i suoi Sermones de sanctis (pp. 3-218). Le pagine successive (pp. 218-236) sono di mano dello stesso scriba e contengono anche estratti della vita di santa Wiborada (pp. 220-236). Nella seconda parte del manoscritto vi sono i Sermones de tempore dello stesso Peregrinus di Oppeln (pp. 237-429), ma in una copia del XIV secolo. Questa parte, molto ordinata e ricca di note marginali, è introdotta da un'iniziale ornamentale (p. 239), e presenta un divertente disegno caricaturale di Satana (p. 342). Secondo la nota di possesso a p. 428, almeno la seconda parte apparteneva al francescano Johannes Schirmer. Dalla legatura originale si deduce che le due parti del manoscritto furono rilegate insieme nel XV secolo.
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