St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 877
Segnatura precedente:
- Class. I, n. 103
- D. n. 246
Supporto materiale: volume membranaceo
Dimensioni:
di pp. 470 num. erroneamente 370, di cui due in principio rappresentate da una guardia cartacea
Formato: 223 x 142
Composizione dei fascicoli: composto di nove manoscritti dello stesso formato e simili a un dipresso per età, ma di argomento diverso.
Legatura:
Legatura in mezza pelle marrone e in cartone; sul dorso:
Grammat. Victorini et Donati, Carm. Sedulii etc.
Origine del manoscritto:
A p. 132 è l'emblema della abbazia, a p. 1: Class. I, n. 103, e a p. 3: D. n. 246.
Condizione: La parte superiore è danneggiata dall'umidità.
Disposizione della pagina:
a linee piene
Tipo di scrittura e mani: in minuscola del secolo IX
Decorazione: con i titoli e le iniziali passati in verde, in giallo e in rosso.
Aggiunte: A pp. 34, 36 e 37 sono alcune glosse altotedesche (ed.
Steinmeyer e Sievers, III, 600, n° MXLVII).
A p. 82 insieme a Venerabilis Gallus e ad altre prove di penna si legge più volte il nome Ruadker , nel quale, sebbene di grafia alquanto più tarda, lo Huemer (Analekten zur lateinischen Anthologie in Wiener Studien, II, 1880, 71 e n. 1) crede di riconoscere il Ruadger , citato come estensore in un documento di San Gallo dell'879 ( H. Wartmann, Urkundenbuch der Abtei St. Gallen, II, 221; Zurigo, 1866).
Inoltre fra le righe di p. 74 è inserita in rosso di mano del principio del secolo XI l'invocazione: Deus, adiuva mihi, famulo tuo Notkero, che, meglio di Notkero II (m. 975), sembra ricordare Notkero Labeone (m. 1022).
A p. 82 insieme a Venerabilis Gallus e ad altre prove di penna si legge più volte il nome Ruadker , nel quale, sebbene di grafia alquanto più tarda, lo Huemer (Analekten zur lateinischen Anthologie in Wiener Studien, II, 1880, 71 e n. 1) crede di riconoscere il Ruadger , citato come estensore in un documento di San Gallo dell'879 ( H. Wartmann, Urkundenbuch der Abtei St. Gallen, II, 221; Zurigo, 1866).
Inoltre fra le righe di p. 74 è inserita in rosso di mano del principio del secolo XI l'invocazione: Deus, adiuva mihi, famulo tuo Notkero, che, meglio di Notkero II (m. 975), sembra ricordare Notkero Labeone (m. 1022).
Contenuto:
I testi, che rientrano in questa raccolta, sono compresi nel secondo manoscritto (pp. 33-88). Il manoscritto contiene:
- 1.
pp. 33-49
>In Christi nomine. Incipit medicinalis ars magistri.<
Ad dolorem capitis erba bettonica, ruta, plantagine minore …
rimedi senz'ordine e tra essi qualche prescrizione magica -
>
[Contra sanguinem]
<
tu fie sanguine famuli tui ill., interrotto.
La p. 50 è vuota.
Seguono due trattatelli anonimi di ortografia e: - 2. pp. 58-59 De mensura Quinque grana ordei faciunt polium I …–… Minas pondus VI unciarum habet.
- Poi modelli di lettere, l'alfabeto greco col suo valore numerico, un glossarietto grecolatino e una Interrogatio de litteris .
Origine del manoscritto:
Esso ebbe la sua origine con ogni probabilità nello scrittorio del monastero (cfr.
Bruckner, l. c.).
Bibliografia:
- Haenel, 714-15.
- (Scherrer) Verzeichniss, 305-06.
- Steinmeyer e Sievers, Die althochdeutschen Glossen, IV, 454-55, n° 215: sec. X.
- Diels, Die Handschrifien der antiken Aerzte, I, 48.
- Bruckner, Scriptoria medii aevi Helvetica, II, 81.