Copia del Liber promissionum et praedictorum Dei di Quodvultdeus (Pseudo-Prospero di Aquitania), databile alla fine del secolo VIII.
Online dal: 14.09.2005
Trascrizione dell'opera De vita contemplativa del prete gallico Giuliano Pomerio (V secolo), erroneamente ascritta a Prospero di Aquitania. Fu realizzata nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo, in parte dal monaco Rihpertus, il quale annotò il suo nome in una scrittura cifrata.
Online dal: 31.07.2009
Sermoni del vescovo Massimo di Torino (morto tra il 408 e il 423): una delle più importanti trascrizioni del periodo intorno al 700, forse prodotta nel convento di Luxeuil in Borgogna, in una scrittura onciale merovingia. È tra i volumi più antichi posseduti dalla Biblioteca abbaziale ancora preservati nella loro forma e rilegatura originale.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione del primo libro dell'opera Instructiones di Eucherio di Lione († 450 circa) come pure di una piccola parte della sua opera Formulae spiritalis intelligentiae, dei Libri differentiarum di Isidoro di Siviglia e del commento di Girolamo al libro di Daniele dell'Antico Testamento. Realizzato in una minuscola alemannica nell'abbazia di San Gallo verso la fine dell'VIII secolo, questo codice, ancora nella sua legatura carolingia originale, costituisce il manoscritto base del commento di Girolamo.
Online dal: 31.07.2009
Raccolta della prima omiletica proveniente dal monastero di San Gallo, trascritta su una pergamena rigida, mal levigata, tagliata irregolarmente e danneggiata, già utilizzata in precedenza, quindi sovrascritta nella prima metà dell'VIII secolo con i sermoni di Caesario di Arles e i Synonyma di Isidoro di Siviglia. Scrittura sottostante (merovingia): un'importante copia dei libri sapienziali del Vecchio Testamento, trascritta intorno al 700 nel sud della Francia o in Spagna; è tra i più libri più antichi preservati nel monastero di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo, importante da un punto di vista storico-testuale, un tempo in quattro parti. Trascritto nei secoli IX-X in gran parte all'abbazia di San Gallo, contiene, tra le altre, le seguenti opere: il romanzo latino sulla guerra di Troia (Ephemeris belli Troiani, che rappresenta il punto di vista greco sulla guerra) divulgato sotto lo pseudonimo di Dictys Cretensis, il romanzo di Troia composto nel V secolo sotto lo pseudonimo di Darete Frigio (Historia de excidio Troiae), una copia del De spiritalis historiae gestis di Avito di Vienne, dei poemi dell'abate e vescovo di San Gallo, Salomone (890-920) a Dado di Vienne e il Carmen paschale del poeta latino cristiano Sedulio (V secolo). Al foglio 122 è disegnato il Labirinto del Minotauro a Cnosso, nell'isola di Creta.
Online dal: 23.12.2008
Trascrizione, realizzata nel X secolo nell'abbazia di San Gallo (?), delle opere Libelli de spiritalis historiae gestis e Versus de consolatoria castitatis laude di Alcimo Avito di Vienne († 518). Include prove di penna come pure glosse in latino e antico tedesco.
Online dal: 31.07.2009
Le Institutiones divinarum et saecularium litterarum, il manuale di Cassiodoro sulle sette arti liberali.
Online dal: 31.12.2005
Commento ai salmi 1-50 (Expositio psalmorum 1-50) di Cassiodoro, trascritto negli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872).
Online dal: 12.06.2006
Commento ai salmi 51-100 (Expositio psalmorum 51-100) di Cassiodoro, trascritto negli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872).
Online dal: 12.06.2006
Gregorio Magno, Moralia in Iob: esegesi dei libri vetero-testamentari 1-5 di Giobbe. Risale agli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872). Primo di una serie di sei volumi.
Online dal: 12.06.2006
Gregorio Magno, Moralia in Iob: esegesi dei libri vetero-testamentari 28-35 di Giobbe. Risale agli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872). Sesto di una serie di sei volumi.
Online dal: 12.06.2006
Gregorio Magno, 22 omelie sul Libro vetero-testamentario di Ezechiele. Codice trascritto negli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872).
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto accuratamente vergato contenente i Dialogi di Gregorio Magno (2-417). A p. 1 si trova l'indice del contenuto e delle prove di penna con neumi. Iniziali decorate alle pp. 2, 78, 156, 279. Il manoscritto contiene quattro glosse testuali in alemannico. Il codice venne probabilmnete utilizzato per la lettura durante i pasti e di conseguenza mostra, soprattutto nel Libro II (vita di Benedetto), forti tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
La Regula pastoralis di Gregorio Magno. Copia eseguita a San Gallo intorno all'800, rilegata con una sontuosa coperta in smalto di Limoges degli anni 1210/30.
Online dal: 31.12.2005
Copia incompleta del diffuso testo della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno (590-604), scritta da vari copisti in minuscola carolingia intorno alla fine del sec. IX, probabilmente nel monastero di S. Gallo. Vari fogli risultano mancanti già intorno al 1553/64. Il codice contiene numerose glosse in antico tedesco e alcune in latino, che furono inserite a S. Gallo. All'inizio, in una pagina con prove di penna, una abile mano del tardo sec. X ha trascritto l'inno Felix mater Constantia in onore del patrono di Costanza Pelagio.
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto miscellaneo risalente alla seconda metà del sec. VIII, scritto e decorato con delle iniziali eccezionali forse in uno «Schweizer Zentrum unter burgundischem oder irischem Einfluss» (Bruckner) o piuttosto «im westlichen Alemannien oder im östlichen Burgund» (Bischoff), forse anche a Müstair. Il codice contiene per la maggior parte - ma non integralmente - le omelie di papa Gregorio Magno († 604) ai Vangeli (Homiliae in evangelia) ed estratti da opere autentiche o spurie di Agostino († 430), così come di Cesario di Arles († 542).
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo dell'abbazia di San Gallo, composto in una minuscola alemannica tra il 760 e il 797. Contiene, tra l'altro, un'ampia selezione di differenti testi sulla sinonimia (tra cui le Differentiae di Isidoro di Siviglia), esegetici (Eucherio di Lione, Formulae spiritalis intelligentiae), computistici, medici, agiografici (tra questi, la più antica versione della biografie dei santi patroni di Zurigo Felice e Regola).
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo patristico con passaggi scelti dalle opere di Isidoro di Siviglia († 636; Sententiae e De officiis), Gregorio il Grande († 604; Homiliae in evangelia) ed Agostino (Sermones, la cui maggior parte non effettivamente composta da Agostino, ma attribuita a lui), una lista di regioni e città dove giacciono le spoglie degli apostoli, come pure estratti da un commento anonimo ai quattro Vangeli (inclusi qui sono solo i commentari ai Vangeli di Matteo e Giovanni). Realizzato verso l'anno 800 o poco prima, non nell'abbazia di San Gallo, ma nell'Italia del Nord, probabilmente a Monza o a Verona.
Online dal: 31.07.2009
Questa trascrizione delle Sententiae di Isidoro di Siviglia è significativa da un punto di vista storico-testuale; fu realizzata verso l'anno 800, probabilmente nell'abbazia di San Gallo, ed arricchita nel corso del IX secolo. Le Sententiae sono considerate come una delle più importanti opere di Isidoro di Siviglia.
Online dal: 31.07.2009
Copia dei libri I-X delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia († 636), accuratamente realizzata nel monastero di S. Gallo poco prima dell'anno 900. Insieme al Sang. 232 costituisce un codice unitario.
Online dal: 24.05.2007
Copia dei libri XI-XX delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia († 636), accuratamente realizzata nel monastero di S. Gallo poco prima dell'anno 900. Su un risguardo degli inizi del secolo XII il «St. Galler Glauben und Beichte I» con una breve confessione, una richiesta d'indulgenza, una formula del sacerdote per ottenere l'indulgenza e il Credo in antico alto-tedesco.
Online dal: 12.12.2006
Copia sangallese della seconda metà del IX secolo dei libri XI-XX delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia. Al foglio 89 contiene la celebre mappa del mondo dell'alto Medioevo (terrae orbis, T-O, o mappa Noachid), splendidamente disegnata, utilizzata come illustrazione per la descrizione dei continenti.
Online dal: 09.12.2008
Copia delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia databile a un periodo successivo all'anno 800; con ogni probabilità non è stata realizzata nel monastero di San Gallo. Nella parte anteriore, su una pagina contenente schizzi a penna, una sbiadita mappa del mondo alto-medievale, rinomata tra gli specialisti. L'enciclopedia scritta da Isidoro agli inizi del VII secolo è uno dei libri più letti e più citati nel Medioevo.
Online dal: 12.12.2006
Trascrizione di vari testi di Isidoro di Siviglia († 636), tra cui il De natura rerum, realizzata nel convento femminile di Chelles sul Marna ad est di Parigi nell'anno 800 o poco dopo. La copia dell'opera De natura rerum presente in questo manoscritto comprende un mappa del mondo (Mappa mundi) molto semplice come pure una cosiddetta «Knopfkarte» (una carta composta di multipli cerchi connessi).
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto patristico della prima metà del IX secolo di provenienza ignota. Contiene il Liber Testimoniorum di Paterio, uno scambio di lettere tra Girolamo e Damasio, passaggi scelti dalle omelie di Agostino sul Vangelo di Giovanni, il credo atanasiano con spiegazione ed un'esegesi del Padre Nostro.
Online dal: 31.07.2009
Commento di Ruperto di Deutz (Rupertus Tuitiensis, intorno al 1070-1129) alla liturgia della messa e dell'anno liturgico. Copia scritta da un solo copista in una scrittura curata del XII secolo; la legatura risale al sec. XV e presenta un segnalibro di corda attaccato al capitello superiore. A p. 226 e nella copertina il testo viene falsamente attribuito a Beda il Venerabile.
Online dal: 23.06.2014
Manoscritto miscellaneo di scienza naturale scritto da diversi copisti nell'area di Laon, in Francia settentrionale, in gran parte intorno all'anno 850. Il codice contiene, tra l'altro, il De arithmetica di Boezio, un trattato computistico erroneamente attribuito a Beda il Venerabile († 735); copie di opere di Beda: il De temporum ratione, estratti del De natura rerum e il De temporibus.
Online dal: 09.12.2008
Codice miscellaneo astronomico-computistico con disegni a penna di alta qualità raffiguranti costellazioni.
Online dal: 31.12.2005
Copia sangallese, databile al IX secolo, di diverse opere di Beda il Venerabile, concernenti le scienze naturali (De natura rerum; De temporum ratione; De temporibus, del quale é trascritta solo la sezione finale). Il codice contiene anche testi computistici, calendari, tavole e, in chiusura, una classificazione delle scienze e schizzi a penna.
Online dal: 23.12.2008
Questa trascrizione, realizzata durante il IX secolo nell'abbazia di San Gallo, del commento di Beda il Venerabile († 735) alle sette lettere canoniche è significativa da un punto di vista storico-testuale.
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione del commento di Beda il Venerabile († 735) ai libri dell'Antico Testamento di Tobia, Esdra e Neemia, realizzata nella prima metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Redazione dell'anglossassone Giuseppe Scoto; scritta intorno all'860. Allegata vi è la più antica copia rimasta della lettera di Cuthberto, allievo di Beda il Venerabile, all'amico Cuthwin, con il ragguaglio sulla morte di Beda nell'anno 735. In questo resoconto è contenuta la Lettera sulla morte di Beda in antico inglese Fore there neidfaerae ... nella versione più antica nel dialetto nordumbro di Beda. Il manoscritto si conserva tuttora nella sua legatura originale di epoca carolingia.
Online dal: 04.11.2010
Manoscritto miscellaneo contenente la versione breve di Beda il Venerabile († 735) del Libro della Genesi, l'opera Contra Iudaeos di Isidoro di Siviglia, la lettera De mansionibus filiorum Israhel (Epistula 78) di Girolamo ed una copia del primo e del secondo libro dei Maccabei dell'Antico Testamento. Fu realizzato nel IX secolo, probabilmente nell'abbazia di San Gallo. A pagina 232 si trova una iniziale molto notevole.
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione del commento di Beda il Venerabile († 735) al Vangelo di Marco, realizzata nell'abbazia di San Gallo nel IX secolo.
Online dal: 31.07.2009
commento di Alcuino di York († 804) al Vangelo di Giovanni, probabilmente allestito nei pressi di Reims nella metà del IX secolo.
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione delle opere esegetiche De tabernaculo e De templo, come pure delle Quaestiones in libros regum di Beda il Venerabile († 735), allestita nella seconda metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione del testo scolastico De grammatica di Alcuino di York († 804), composto come un dialogo tra due studenti, Saxo e Franco. Questa trascrizione fu allestita durante la prima metà del IX secolo nel convento di San Martino a Tours e giunse a San Gallo già durante il IX secolo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito del sec. IX, probabilmente realizzato a Tours. Contiene diverse opere teologiche di Alcuini di Yorkk (intorno al 730-804): De virtutibus et vitiis; De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem. Inoltre nel manoscritto si trovano l'Epitaphium Alcuini (carm. 123) e il Carmen 112 Dum sedeas laetus di Alcuino, tramandato in questo unico codice (una iscrizione per una chiesa abbaziale non meglio determinata). A p. 245 si legge una corta notizia a carattere storico riguardante la Divisio Regnorum di Carlo Magno dell'806. Questa notizia è della stessa mano che ha scritto il Carmen 112 di Alcuino e contiene una indicazione riguardante la data della stesura: Anno dcccvi ab incarnatione domini indictione xiiii anno xxxviii regnante karolo imperatore viii idus februarii die veneris divisum est regnum illius iter filiis suis quantum unusquis post illum habet et ego alia die hoc opus perfeci. A p. 247 si trova, quale prova di penna l'antifona Quid vobis videtur de Christo? Cuius filius est? (Hesbert, Corpus antiphonalium officii, Nr. 4533), le cui prima quattro parole presentano dei neumi.
Online dal: 20.12.2012
Codice realizzato probabilmente nell'impero franco occidentale, forse a Tours nel primo terzo del sec. IX, contenente una copia dell'interpretazione di Alcuino di York (intorno al 730-804) del Vangelo di Giovanni. La carta di guardia iniziale mostra tracce di una pagina del Vergilius Sangallensis (Cod. Sang. 1394).
Online dal: 20.12.2012
Copia dell'opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Realizzata a San Gallo durante l'abbaziato di Hartmut (872-883), con numerose glosse del monaco sangallese Eccardo IV (980-1060 circa). Codice tuttora conservato nella rilegatura originale del periodo carolingio; tramanda i commentari alle due Lettere di Paolo ai Corinzi.
Online dal: 09.12.2008
Copia del commento di Rabano Mauro ai due Libri dei Re, accuratamente realizzata nel monastero sangallese intorno agli anni 920/925.
Online dal: 12.12.2006
Copia dell'opera De institutione clericorum (Sull'istruzione dei chierici) di Rabano Mauro, trascritta verso l'anno 850 nell'abbazia di Saint-Emmeram, a Regensburg, e probabilmente giunta a San Gallo durante l'abbaziato di Grimaldo (841-872), che fu anche il primo cappellano di Ludovico il Germanico. Il manoscritto contiene anche una lettera del 789 di Carlomagno ad Alcuino e il Canone 145 del Concilio di Aquisgrana dell'anno 816.
Online dal: 23.12.2008
Copia di un anonimo commento ai libri 1 e 2 di Mosé. Il manoscritto è stato realizzato nel sec. XI, verosimilmente nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto composito latino risalente all'epoca tra il 1150 ed il 1250, scritto nella Germania meridionale, forse anche a S. Gallo. Il volume contiene (non del tutto complete) le prediche di Bernardo di Clairvaux al Cantico dei cantici veterotestamentario (Sermones super cantica canticorum), la storia della prima crociata di Roberto di Reims (Historia Hierosolimitana), l'opera De locis sanctis dell'erudito e santo Adomnán di Jona († 704), una Relatio sull'apostolo Tommaso così come dei brevi versi sulle parti delle ore canoniche (Versus de horis canonicis) e dei versi sulle dieci piaghe d'Egitto (Versus de plagis Aegyptii).
Online dal: 07.10.2013
Omiliario dell'erudito benedettino Aimone di Auxerre (Haimo Autissiodorensis; † intorno all'878). Manoscritto del sec. X/XI molto utilizzato, con notizie marginali del monaco sangallese Ekkehart IV e con dei fogli aggiunti nel XII/XIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Contrariamente a quanto ritenuto da Scherrer, il messale non risale al XIV secolo, ma alla prima metà del XV secolo. Oltre a un'immagine del canone a piena pagina (p. 179), la decorazione è costituita da un lato da iniziali filigranate (pp. 77b, 413a, 434a ecc.) e dall'altro da iniziali zoomorfe e istoriate, già disegnate ma non completate. Ad esempio, alla p. 12a, per il giorno di Natale vi è un'iniziale formata da un drago che contiene la scena della nascita di Cristo, e alla p. 92a, per la Dedicatio huius monasterii, un'iniziale con un uomo su un albero. Il messale tramanda numerose sequenze che meritano una particolare menzione. Secondo la nota di possesso a p. 1 Sanctorum Iohannis Baptiste et Evangeliste, almeno nel XVIII secolo il manoscritto era conservato nel monastero di S. Giovanni in Thurtal.
Online dal: 25.04.2023
Antifonario databile all'incirca all'anno 1000, con calendario e graduale (scritto e corredato di eleganti neumi probabilmente dal monaco Hartker), "Ordo missae" e sacramentario. Monumento inestimabile di storia della musica.
Online dal: 12.06.2006
Il più antico graduale sangallese esistente. Le diverse sezioni del codice risalgono a differenti periodi. Numerosi, particolarmente nella sezione contenente il sacramentario, le iniziali miniate e i disegni a penna.
Online dal: 12.06.2006
Questo messale plenario prodotto a S. Gallo, che contiene tutti i canti e le preghiere della messa, contiene le seguenti parti, scritte in parte nell'XI e in parte nel XIV secolo: calendario liturgico, sequenze (senza le melodie), graduale, messe (con preghiere, letture e canti per il Proprio), canone della messa, sacramentario, lezionario. A p. 232 (di fronte al Te igitur si trova una miniatura a piena pagina con la Crocifissione e due monaci inginocchiati.
Online dal: 20.12.2012
Il messale, scritto su una fine pergamena, potrebbe provenire, stando ai santi evidenziati nel calendario (pp. 6-17, i mesi in ordine errato), da un convento di domenicane dedicato a S. Agnese. Il Canon missae (pp. 193-204) è introdotto da un dipinto del canone di altissima qualità, la cui somiglianza con le raffigurazioni della crocifissione nel monastero domenicano di Costanza è sottolineata dalla bibliografia storico-artistica. Tuttavia, è improbabile che il manoscritto abbia avuto origine nella diocesi di Costanza, dal momento che nel calendario mancano, tra gli altri, Gallo e Otmaro; il calendario rimanda piuttosto ad una provenienza da Strasburgo. Il messale è riccamente decorato con iniziali filigranate rosse e blu. A p. 18 c'è un Exorcismus salis et aquae e, dopo il Commune sanctorum, ci sono messe votive (pp. 426-446) e sequenze (pp. 447-461). A S. Gallo al più tardi dal XVI o XVII secolo (nota di possesso a p. 5).
Online dal: 14.12.2022
Contiene la Praeparatio ad missam (pp. 2-63) e delle Benedictiones (pp. 66-177), scritte da una sola mano. Il disadorno manoscritto liturgico presenta pochissime correzioni e aggiunte più tarde e mostra delle leggere tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
Messale-pontificale dell'abate di San Gallo Diethelm Blarer (1530-1564), il più bel manoscritto del XVI secolo esistente in Svizzera.
Online dal: 31.12.2005
Graduale di S. Gallo databile alla prima metà del XII secolo. Contiene canti solistici per il culto corredati di un'elegante notazione e di alcune iniziali miniate. Precedono il graduale un calendario con note necrologiche provenienti dal monastero sangallese databili all'arco cronologico compreso tra il XIII e il XV secolo e, ai margini inferiori, un catalogo di reliquie del XIV secolo.
Online dal: 24.05.2007
Letture in tedesco dai vangeli e dalle epistole secondo l'anno liturgico (Proprium de tempore; Proprium de sanctis e Commune sanctorum) proveniente dal convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo, copiato da un modello del convento delle domenicane di S. Caterina di Norinberga nel 1483 da Elisabeth Muntprat, una delle copiste più attive di questo convento femminile. I testi venivano letti ad alta voce nel refettorio delle domenicane durante i pasti. Il codice, nel quale sono state incollate delle silografie colorate, giunse nella biblioteca del monastero di S. Gallo nel 1780.
Online dal: 20.12.2012
Secondo delle nuove ricerche il cosiddetto Evangelistario di Wolfcoz - un importante capolavoro risalente al secondo quarto del IX secolo - non sarebbe stato prodotto nel monastero di S. Gallo ma nello scriptorium di Reichenau all'epoca del bibliotecario Reginberto. Studi di carattere paleografico da una parte, e delle pericopi aggiunte per i santi di Reichenau Giorgio, Marco e Pancrazio (p. 201-219) dall'altra, hanno condotto a queste nuove conclusioni.
Online dal: 31.12.2005
Epistolario proveniente da Reichenau/San Gallo, con una miniatura raffigurante San Paolo e cinque miniature cristologiche. Databile al terzo quarto del secolo XI.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene le epistole, le letture dell'Antico Testamento e le letture evangeliche per il periodo dalla vigilia di Natale alla domenica di Pasqua (pp. 1-144), dal giovedì dopo il primo Avvento fino alla fine del periodo di Avvento (pp. 145-155) e per le feste dei santi (pp. 156-218). Tra le pp. 144 e 145 sembrano essere caduti diversi fascicoli perché manca la maggior parte delle letture della domenica di Pasqua, le feste tra Pasqua e l'ultima domenica dopo Pentecoste e la prima domenica di Avvento. La decorazione del libro è costituita da diverse iniziali con tralci vegetali tracciate a penna con inchiostro rosso (pp. 1, 4, 131, 144 e 156). Gli interventi del XV secolo (foliazione, rimandi, neumi nella Passione di Matteo, pp. 98-104) dimostrano che il codice è stato a lungo in uso.
Online dal: 14.12.2018
Sontuoso codice per la celebrazione degli uffici festivi nel monastero sangallese, trascritto e corredato di numerose iniziali miniate intorno alla metà del secolo XI. Contiene parte di un graduale con neumi e un lezionario per l'anno liturgico.
Online dal: 24.05.2007
Manoscritto musicale di piccolo formato del monastero di San Gallo. Contiene un calendario, un computo, un tropario, un sequenziario, un antifonario, offertori e tratti databili alla metà del secolo XI, nonché un'appendice con sequenze del XIII secolo.
Online dal: 12.12.2006
Tropario e sequenziario in notazione quadrata a punti, con raffinata musica monofonica e polifonica tratta dal grande repertorio della scuola parigina di Notre-Dame. Trascritto prima del 1250 nella Svizzera occidentale, probabilmente presso la Cattedrale di Losanna. Portato a San Gallo forse già intorno al 1300.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario sangallese per la liturgia delle ore dei monaci, risalente al secolo XII, con aggiunte databili fino al tardo sec. XIV. Decorato da numerose iniziali e, all'inizio, da una miniatura con la Crocifissione affiancata da Maria e Giovanni.
Online dal: 24.05.2007
Sezione invernale del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Libro d'ore, composto per un convento femminile sconosciuto della diocesi di Basilea: esempio straordinario della prima arte libraria gotica. Contiene un calendario, 14 miniature sulla vita di Cristo e di Maria, un salterio, cantici e una litania dei santi.
Online dal: 12.06.2006
Codice composito a contenuto liturgico proveniente dal monastero di Disentis, scritto nella seconda metà del sec. XII, piuttosto intorno al 1200. Il volume contiene di seguito un calendario (pp. 2-13), un salterio (pp. 15-90) e un innario (pp. 91-110), un capitolare e collettario (misto) (pp. 116-186), così come un antifonario, un lezionario ed un omiliario (pp. 203-638). Apice artistica del manoscritto sono l'iniziale B all'inizio del salterio (p. 15) e la raffigurazione della crocifissione (p. 89). Il breviario è uno dei pochi manoscritti medievali provenienti dal monastero di Disentis che si siano conservati. Intorno al 1300 il codice giunse a Kempten; nel sec. XV si trovava già nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il voluminoso manoscritto in pergamena è stato vergato in textualis nel XIV secolo. Il testo, su due colonne, è suddiviso da lombarde rosse e blu, titoli e abbreviazioni in rosso; le parti e le feste particolarmente importanti del breviario sono evidenziate da occasionali iniziali filigranate rosse e blu. Il breviario inizia a p. 1a con il vespro della Vigilia pasquale (cioè il Sabato Santo) e termina alle pp. 807a-817b con la festa di S. Corrado (26 novembre). Seguono alle pp. 817b-819b la lettura In nocte sancte Anne e quattro letture In divisione apostolorum (cfr. p. 433b, p. 457b) come aggiunte della stessa mano e infine l'ulteriore complemento della rubrica in rosso Passio sancti Placidi martyris, sociorum eius 35 martyrum prima [?] lectio [?] di un'altra mano più tarda del XV secolo. Tra le feste dei santi si segnalano quella di Gallo (p. 662a) e la sua ottava (p. 708a) e quella di Otmaro (p. 759b) e la sua ottava (p. 789b). A p. 666 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura con assi in legno risale al XV o XVI secolo. Il rivestimento in pelle è decorato sui piatti con ferri decorativi. Mancano i ganci di chiusura e le borchie originali. All'interno delle coperta anteriore e posteriore sono visibili le impronte dei fogli di guardia staccati, e dei frammenti incollati con della scrittura. Anteriormente e posteriormente sono stati inseriti e cuciti due (p. A-D), rispettivamente un foglio di carta (p. Y-Z). La paginazione non è corretta: A-D, 1-155, 155a, 156-433, 435-621, 623-819, Y-Z.
Online dal: 25.04.2023
Il breviario contiene prima il salterio (pp. 1a-111b) con Cantica, Pater noster, Credo, Quicumque vult e litanie (111b-129b), poi il Proprium de tempore (pp. 130a-533a) dalla I domenica di Avvento alla XXV domenica dopo la Trinità compresa la Dedicatio ecclesiae (p. 524a), e infine, il Proprium de sanctis (pp. 534a-839b) e il Commune sanctorum (pp. 840a-841b), che si interrompe alla fine dell'ultima pagina ed è incompleto. Il manoscritto è stato redatto in una textualis del XIV secolo e presenta numerose iniziali filigranate rosse e blu. Il nome di S. Caterina (p. 125a), l'unico evidenziato nelle litanie, così come le feste di S. Pietro da Verona (p. 632a), della Translatio sancti Dominici (p. 647b, 648a), di S. Domenico (giorno della morte) (p. 709a) e di S. Caterina (p. 828b, 830b), indicano che il breviario era destinato a un convento di domenicane di S. Caterina, probabilmente quello a S. Gallo (poi a Wil). La nota di possesso del XVII secolo Monasteriae [!] s. Catharinae, della stessa mano, ad esempio di quella sul foglio di guardia anteriore del codice M 3 ora a Wil, Dominikanerinnenkloster St. Katharina, dimostra che il breviario proviene effettivamente da questo convento. Il rivestimento in pelle della legatura con assi di legno è decorato sia sul piatto anteriore che posteriore con un unico ferro con la testa di Cristo, e con una rotella, e reca sul piatto anteriore la data 1591 impressa a secco.
Online dal: 25.04.2023
Questo breviario della seconda metà del sec. XV contiene oltre a vari officii, il Proprium de sanctis in due parti, il testo In dedicatione ecclesiae, un piccola raccolta di prediche sulla festa della consacrazione della chiesa (Riccardo di S. Vittore, Agostino, Eusebio Gallicano e Bernardo di Clairvaux) e il Credo. Il codice è stato scritto dalla copista Cordula von Schönau, domenicana nel convento di S. Caterina di S. Gallo, la cui mano si ritrova anche nel codice Wil, convento di S. Caterina M 3.
Online dal: 21.12.2010
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario per la liturgia delle ore dei monaci scritto intorno al 1030 e comprendente aggiunte riconducibili al periodo successivo, fino al secolo XIV. Il codice contiene anche, a corredo di un ampio lezionario ed antifonario, un calendario e tavole computistiche. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti.
Online dal: 24.05.2007
Il breviario, mancante dellla parte finale, inizia con il Proprium de tempore dal primo di Avvento al sabato dopo la terza domenica dopo Pasqua (pp. 1-384). Seguono il Commune sanctorum (pp. 384-386), il Proprium de sanctis da Tiburzio e Valentiano (14 aprile) fino a Primo e Feliciano (9 giugno), prima che il Proprium de tempore continui con la quarta domenica dopo Pasqua. Il breviario si interrompe a metà della quinta domenica dopo Pasqua. Poiché non contiene quattro letture per ogni notturno nelle domeniche, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può aver avuto origine nel monastero di S. Gallo. Il codice, che presenta forti segni d'uso, è scritto da più mani su una spessa pergamena con molti fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Le antifone e i responsori presentano neumi senza linee, anch'essi realizzati da più mani. La decorazione è costituita da lombarde rosse e iniziali, tra cui alcune zoomorfe (p. 172: drago; p. 217: uccello con due teste; p. 231: drago). Numerosi frammenti di un manoscritto liturgico tardomedievale fungono da brachette.
Online dal: 14.12.2022
Lezionario. La prima parte, scritta nel sec. XI, contiene le letture per i notturni del mattutino (per tutto l'anno liturgico, iniziando dalla prima di avvento; prima de tempore, poi de sanctis. Le letture dai vangeli sono solo accennate da brevi incipit del testo e sono completate da omelie tratte principalmente dai padri della Chiesa (tra questi Origene, Beda il Venerabile, Gregorio Magno). Da p. 184 una seconda parte, scritta nel sec. XII, contiene letture dal Vecchio e Nuovo Testamento per i giorni feriali e festivi per tutto l'anno. Nel manoscritto vi sono alcune iniziali su varie linee, tra le quali una figurata a p. 12 con un essere fantastico animale.
Online dal: 13.12.2013
Contiene 105 sermoni, dalla prima domenica d'Avvento (fine novembre/inizi dicembre) al giorno dell'Annunciazione (25 marzo).
Online dal: 12.06.2006
Contiene 60 sermoni per la Quaresima e la Settimana santa.
Online dal: 12.06.2006
Contiene 146 sermoni per il periodo compreso tra la Pasqua e l'ultima domenica dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso esemplare, con numerose iniziali di eccezionale valore e finemente eseguite; eccellente anche l'immagine di dedica (S. Agostino). Vi sono tràditi principalmente sermoni per importanti festività di santi.
Online dal: 12.06.2006
Contiene sermoni per le domeniche dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene le letture per i notturni del mattutino, dell'ufficio notturno, delle domeniche, delle feste e dei giorni feriali. Comprende il Proprium de tempore dal primo Avvento alla fine dell'anno liturgico (comprese le feste dei santi tra Natale e l'Epifania). Poiché il matutinale non contiene quattro letture per ogni notturno della domenica, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può essere stato scritto originariamente per il monastero di S. Gallo. Alle pp. 233/234 si trovano numerose aggiunte marginali del XIV o XV secolo alla festa della Trinità. La decorazione è costituita da lombarde rosse e semplici iniziali, alcune con filigrana accennata (ad es. a p. 75). La pergamena presenta numerosi fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Una striscia di un manoscritto liturgico dell'XI secolo è rilegata intorno al primo e all'ultimo fascicolo del codice come brachetta (la metà posteriore della striscia intorno all'ultimo fascicolo è paginata come p. 414/415). Sulla coperta anteriore c'è l'impronta di una pagina di un salterio del XIII secolo, su quella posteriore quella di un sacramentario (?) dell'XI secolo.
Online dal: 14.12.2022
Il codice, scritto nel sec. XIII, contiene un lezionario del mattutino per le feste dei santi ed un antifonario per tutto l'anno liturgico. L'antifonario porta il titolo In nomine domini incipiunt antiphone secundum morem Marbacensis ecclesie. Tuttavia non si tratta probabilmente di un manoscritto dal monastero riformato di Marbach in Alsazia. In base agli offici, che indicano un collegamento con S. Gallo, è piuttosto da supporre una origine nel monastero di canonici regolari di S. Lorenzo di Ittingen, che era di propietà del monastero di S. Gallo, ma che seguiva le Consuetudines di Marbach. Il foglio di guardia anteriore (p. 2/1) contiene una grande parte dell'officio di Gallo, probabilmente da un manoscritto del sec. X/XI. Vi sono trascritte sia le letture che i canti (questi ultimi con neumi). La successione dei responsori e delle antifone non corrisponde a quella nell'antifonario di Hartker, Cod. Sang. 391.
Online dal: 20.12.2012
Il vesperale pontificale dell'abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564) contiene le preghiere, i salmi con antifone e responsori e gli inni per le feste solenni dell'anno liturgico. A parte gli incipit delle antifone del Magnificat, che presentano una notazione gregoriana di tipo tedesco su cinque linee, il manoscritto non contiene delle melodie. Il volume fu copiato da padre Heinrich Keller (1518-1567), sottopriore del monastero di S. Gallo. La decorazione - 20 iniziali istoriate e alcune ricche bordure con rappresentazioni figurate - è opera di un artista sconosciuto dalla regione del lago bodanico, che ha miniato anche i Cod. Sang. 357 e 442.
Online dal: 25.06.2015
Liber Ordinarius del secondo quarto del sec. XV contenente le indicazioni liturgiche per la messa dei monaci di S. Gallo all'epoca della presenza di monaci riformati dal monastero di Hersfeld, tra il 1430 ed il 1439. Il Liber Ordinarius, datato al 1432 (p. 36) sembra essere stato allestito secondo un modello da Hersfeld (nordovest dell'Assia), per il monastero di S. Gallo; alcune parti non sono però ancora adattate al monastero sangallese. Il calendario all'inizio del codice è chiaramente localizzabile a S. Gallo. Tra le diverse parti si ritrovano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto composito contenente principalmente calendari e testi a carattere cronologico; scritto nella seconda metà del sec. X e all'inizio del sec. XI per la maggior parte non a S. Gallo. Il testo principale è costituito da un calendario di origine norditaliana e da estratti dal De tempore ratione di Beda il Venerabile († 735).
Online dal: 21.12.2009
Il secondo capitolario per antichità dell'abbazia di S. Gallo che ci sia rimasto, venne iniziato nel sec. XII e continuato con molte aggiunte fino in epoca moderna. Il volume contiene inoltre liste dei vescovi di Costanza (736-1318) e degli abati del monastero di Reichenau (724-1343) e S. Gallo (719-1329), copie degli accordi di confraternita del monastero di S. Gallo, letture e prediche per le domeniche ed i giorni festivi nel corso delle riunioni del capitolo dei monaci, una copia della regola di S.Benedetto, un martirologio con registrazioni necrologiche, tavole e spiegazioni per il calcolo della Pasqua e la copia e continuazione degli Annali di S. Gallo dal Cod. Sang. 915. Alla fine si trovano due liste a stampa dei monaci di S. Gallo dal 1757 al 1798.
Online dal: 22.06.2010
Copia del Martirologio di Adone di Vienne († 875). Tramanda, in appendice, vite di antiche santi trascritte nel monastero sangallense intorno agli anni 880/890, probabilmente dallo stesso Notkero Balbulo.
Online dal: 12.12.2006
Manoscritto realizzato nel monastero di San Gallo tra la fine del IX secolo e gli inizi del X. Contiene una collezione computistico-scientifica corredata di numerose tavole, schemi e testi sulla misurazione del tempo. Il volume include anche un calendario sangallese e gli Annales Sangallenses brevissimi (una breve storia di San Gallo). Contiene anche due mappae mundi alto-medievali (terrae orbis o mappamondi ‘T-O'), che precedono il De temporum ratione di Beda il Venerabile.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta di canti dell'organista dell'abbazia di S. Gallo Fridolin Sicher, contenente 49 canti per tre fino a cinque voci in notazione mensurale del XVI sec. senza supporto del testo. Tra i componisti figurano tra gli altri Alexander Agricola, Loyset Compère, Josquin Desprez e Jacob Obrecht. In alcuni pezzi sono indicati i nomi dei componisti e gli inizi del testo (in francese, italiano, fiammingo e latino). Di solito ogni pezzo riempie una pagina doppia, raramente tutte le voci (tre o quattro) sono disposte su di una sola pagina.
Online dal: 23.09.2014
Il volume dei canti del cappellano Giovanni Heer di Glarona: collezione di 88 componimenti popolari, studenteschi, d'amore, conviviali e giocosi –tra i quali 40 copie uniche – del periodo pre-reformistico (1510-1520).
Online dal: 31.12.2005
Il manoscritto cartaceo in più parti contiene un dizionario latino, un inno a San Nicola, uno a Maria e uno alla Santa Croce, due commenti alle sequenze e infine sequenze con glosse e numeri sovrapposti, che indicano un ordine semplificato delle frasi. Del lavoro di copia delle varie parti è responsabile un'unica mano, integrata da altre una o più mani. Scarpatetti data il manoscritto alla seconda metà del XIV secolo; dal punto di vista paleografico, sembra possibile anche una datazione alla prima metà del XV secolo. Secondo la nota di possesso a p. 194, il manoscritto si trovava nel monastero di S. Gallo già nel XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Libro d'ore di alto livello sia dal punto di vista materiale che calligrafico (pp. 1-193, dopo quattro carte di guardia cartacee). Da menzionare la miniatura a p. 24, che mostra s. Veronica con il sudario. Il volto di Cristo è stato poi gravemente danneggiato. La miniatura a p. 163 è a piena pagina e si trova all'inizio dell'ufficio dei morti. Sia le iniziali che le pagine con miniature del manoscritto sono decorate con oro in foglia e presentano - per esempio alle pp. 24, 38, 52 e 132 - elementi figurativi come raffigurazioni di animali. Nel XVI secolo il manoscritto sembra aver raggiunto la regione alemannica orientale per poi giungere a San Gallo.
Online dal: 13.06.2019
Il libro di preghiere comprende orazioni dalla raccolta del duca Guglielmo III di Baviera (ff. 1v-16r), preghiere alla Vergine Maria (ff. 17r-39r), preghiere tra le altre per la santa messa (ff. 39v-45v), e per la comunione (ff. 80r-88v). Tra queste si trovano i versi di s. Bernardo (ff. 46v-50v) e varie altre benedizioni e preghiere (ff. 51v-78v). Responsabile sia del lavoro di copia che delle iniziali filigranate è, come risulta dal colophon (f. 81v), il copista professionista Simon Rösch. Le preghiere sono in lingua sveva. Sui ff. 89 e 90 (incollato alla coperta posteriore), è stata aggiunta da altra mano un'altra preghiera. Numerose forme femminili nelle menzioni fanno pensare ad una committenza femminile, probabilmente un convento femminile sangallese.
Online dal: 13.06.2019
Destinato con ogni probabilità al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo, il piccolo salterio (11 x 8 cm) rivela il suo orientamento domenicano già nel calendario (cc. 2r-7v), con l'inserimento di santi di quest'ordine, come Tommaso d'Aquino o Pietro Martire. Copiato su una colonna in textualis da una mano regolare, il testo è scandito da iniziali rosse e blu alternate, talvolta filigranate e di dimensioni variabili a seconda delle divisioni del testo (salmo, versetto). Oltre alle note in latino, i margini contengono istruzioni in tedesco su come recitare i salmi. Dopo le litanie dei santi e delle orazioni (cc. 151r-159v) è stato aggiunto un fascicolo cartaceo, databile alla fine del XV secolo, che contiene degli inni (cc. 160r-170v).
Online dal: 22.09.2022
Il libro di preghiere di piccolo formato di Franz Gaisberg, poi divenuto abate di San Gallo (abate 1504-1529), contiene esclusivamente preghiere in latino. Inizia con un calendario (f. 1r-12v) e una tabella computistica (f. 13r/v), seguita da preghiere sulla Passione (f. 14r-29v), preghiere e antifone a Maria (f. 31r-49r) e altri santi (f. 49r-80r) così come il Comune sanctorum (f. 81v-83v), varie altre preghiere (f. 83v-107r) e preghiere per la liturgia delle ore sulla Passione e per le anime dei morti (f. 107v-140r). Ad eccezione di iniziali di due o quattro righe con semplici tralci a inchiostro rosso, non vi è altra decorazione.
Online dal: 13.06.2019
Il breviario può essere assegnato all'ordine dei Celestini per la rubrica presente a c. 122r. Secondo le annotazioni dell'autore sulle cc. 211v, 271v e 319v, è stato scritto da un frate Johannes Mouret di Amiens. Il codice, che presenta una minuscola calligrafia, è decorato da numerose e fini iniziali filigranate, oltre che da piccoli disegni a penna di volti e draghi nei margini.
Online dal: 18.06.2020
Il piccolo salterio, scritto per un convento domenicano, inizia con un calendario difettoso nella parte anteriore (cc. Er-Iv; un foglio con i mesi di gennaio e febbraio è stato strappato). I Salmi (cc. 1r-182v) sono seguiti dai Cantici dell'Antico e del Nuovo Testamento (cc. 183r-193r) e dal Credo atanasiano Quicumque vult (cc. 193r-194v) e, quale aggiunta del XV secolo, una litania (cc. Ur-Wr). La decorazione del libro è costituita da iniziali rosse e blu, in parte con filigrana. Le carte di guardia anteriori e posteriori sono costituite da maculature in pergamena più antiche, le controguardie da frammenti di un documento del XV secolo. Poiché Caterina da Siena non compare ancora nel calendario, il salterio è probabilmente stato scritto prima del 1460. Si trova nella biblioteca di S. Gallo al più tardi dal XVIII secolo.
Online dal: 25.04.2023
Questo voluminoso manoscritto contiene un breviario per i benedettini. Secondo Scarpatetti, è stato realizzato da un copista professionista in un monastero di quest'ordine, in Savoia o in Italia, trovandosi alcune menzioni in relazione a Montecassino. La scrittura, una rotunda, e la decorazione, costituita da iniziali rosse e blu filigranate di blu e viola, tradiscono la stessa origine transalpina. Inoltre, conferma questa provenienza una nota scritta in italiano nel XIV secolo (p. 8). Sebbene il manoscritto si trovi ufficialmente registrato in un catalogo della Biblioteca di S. Gallo solo nel 1827, l'aggiunta delle prime pagine cartacee suggerisce che vi fosse già presente nel XV secolo (A-H). Infatti, oltre a varie annotazioni, un copista del XV secolo ha completato il calendario difettoso e inserito il nome di Notkero, venerato in questo luogo (p. H).
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto, di piccole dimensioni, contiene la parte estiva di un breviario copiato in un'elegante textualis probabilmente in Francia, come suggeriscono le voci del calendario frammentario (ad esempio le messe per gli anniversari del re di Francia o della contessa di Blois). Alla fine del codice (c. 261v), annotazioni in tedesco, probabilmente scritte nel XIV secolo, e altre del XV secolo relative a S. Gallo (cc. 174v-175r), indicano la sua precoce presenza in territorio di lingua tedesca, a S. Gallo. Diverse ragioni, tra cui la scrittura di una mano più tarda, suggeriscono che il manoscritto sia appartenuto molto presto al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto, probabilmente proveniente da un convento femminile di San Gallo, contiene un ciclo di preghiere e meditazioni per l'anno liturgico, che iniziano dal periodo dell'Avvento e, passando per il Natale, la Pasqua e la Pentecoste, arrivano fino all'Assunzione. Vi si trovano inframezzati anche la visione sulla nascita di Cristo di Santa Brigida di Svezia e un rosario. Il codice è opera di un solo copista la cui mano, con quella di altri, appare anche nel manoscritto analogo Cod. Sang. 510.
Online dal: 04.10.2018
Il libro di preghiere di piccolo formato in lingua tedesca contiene preghiere a Cristo, sulla Passione e la Comunione, alla Vergine Maria e a vari santi, ulteriori preghiere su vari argomenti, riflessioni sulla Passione e le devozioni secondo Johannes Gerson. Alle cc. 38v e 39r vi sono due miniature a pagina intera. Esse mostrano Cristo sulla croce con Maria e Giovanni (c. 38v) e la Pietà con gli strumenti di tortura (Arma Christi, c. 39r). Il manoscritto è stato probabilmente prodotto per un convento femminile o per uso femminile, nonostante nelle preghiere compaiano anche alcune forme maschili. Secondo la nota di possesso a c. 185r, nel XVII secolo il codice apparteneva al monastero benedettino di S. Wiborada a St. Georgen sopra S. Gallo.
Online dal: 10.12.2020
Lezionario per le feste dei santi, scritto su incarico del principe abate Franz Gaisberg (1504-1529), almeno in parte dal bibliotecario di S. Gallo Anton Vogt (intorno al 1486-1529). La decorazione (tralci con fiori e animali, numerose iniziali decorate, tra le quali sei figurate) è opera del miniatore Nikolaus Bertschi di Augusta. Precede il lezionario (f. 1r-130r) un calendario (f. Ir-Xv), al quale fanno seguito (f. 130v-146r) delle letture per la commemoratio dei santi sangallesi e di Maria, così come le collette in occasione delle feste dei santi.
Online dal: 23.06.2014
Antifonario di grande formato dell'abbazia di San Gallo, realizzato nel 1544 su richiesta dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Contiene i canti dei monaci per le funzioni delle ore nei giorni festivi. Ne fu copista Fridolin Sicher (1490-1546), chierico secolare, organista della cattedrale e calligrafo; ignoto è invece il miniatore delle 22 iniziali e delle due immagini a piena pagina presenti all'inizio dell'antifonario.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di grande formato dell'abbazia di San Gallo, riccamente miniato. Contiene canti a quattro voci, fu trascritto e miniato nel 1562. Su richiesta del principe-abate Diethelm Blarer, l'italiano Manfredi Barbarini Lupo di Correggio compose i canti, il padre Heinrich Keller (1518-1567) curò la trascrizione e il miniatore Kaspar Härtli di Lindau sul Bodensee miniò le prime pagine delle principali festività dell'anno liturgico con bordure riccamente ornate e un gran numero di miniature (tra cui cinque a piena pagina). Il volume contiene anche la raffigurazione degli scudi araldici di tutti i monaci che vissero un tempo a San Gallo; sulle pagine ornate sono rappresentati anche diversi strumenti musicali di quel tempo, alcuni dei quali oggi non più conosciuti.
Online dal: 09.12.2008